Ancora caos attorno alla figura di Vittorio Sgarbi finito nel mirino de Il Fatto Quotidiano. Arrivano le testimonianze dei suoi autisti.
Continuano ad arrivare retroscena decisamente spinosi relativi alla figura di Vittorio Sgarbi. In modo particolare il sottosegretario alla Cultura è finito da tempo nel mirino de Il Fatto Quotidiano in merito ad una presunta evasione fiscale e, ora, anche per alcuni comportamenti non certo da premiare nei confronti di alcuni suoi autisti che lo avrebbero aiutato in diverse circostanze e che avrebbero ricevuto in cambio solo vessazioni e insulti.
Vittorio Sgarbi, le accuse dei suoi autisti
Al netto delle parole di difesa di Sgarbi rispetto alla vicenda e alle accuse de Il Fatto, il quotidiano ha proseguito la sua campagna contro di lui.
Nelle ultime ore, in particolare, spicca un articolo che si riferisce proprio al sottosegretario alla Cultura “vessa gli autisti e carica quadri nel bagagliaio”.
Il racconto che viene fatto è agghiacciante. Uno chauffeur ha raccontato di essere stato mollato di notte in autostrada, un altro, invece, di essere stato sepolto dalle multe. “Portavamo dipinti a Montecarlo, c’era anche un tema di notificazioni allo Stato”, le parole di denuncia dei presunti autisti del politico e volto tv.
Le parole degli autisti
Nell’articolo de Il Fatto, diverse le testimonianze con accuse anche pesanti di chi non solo trasportava i dipinti per Sgarbi ma lo scorrazzava avanti e indietro a suo piacimento. Un rumeno, il cui nome è stato abbrevviato in R.R. K. avrebbe spiegato: “Quella volta era per un committente a Montecarlo, non ricordo se ho caricato uno o più quadri. Capitava di portarli a persone ricche, anche principi e imprenditori che ho conosciuto. Non è che mi dicevano le cose chiaramente, ma c’era un tema di evasione delle notificazioni allo Stato”.
E poi ci sarebbe anche “l’abbandono”. In particolare quando Sgarbi avrebbe avuto la necessità di tornare ad Arpino da Monte Carlo. Dopo ore di viaggio (20) l’autista decise di fermarsi all’autogrill di Rio Ghidone Ovest, dalle parti di Fossano, ma una volta uscito, ecco la brutta sorpresa: “Quando esco la Bmw non c’era più: mi avevano abbandonato lì, in piena notte”. Da quanto si apprende sarebbero state le 2:15 del mattino.
Una vicenda che ha visto molte altre testimonianze e questioni da risolvere e della quale, sicuramente, si parlerà ancora a lungo per fare chiarezza una volta per tutte.